Antonino Cannavacciolo torna a essere protagonista dei media insieme a Villa Crespi, annoverata oggi come uno dei ristoranti migliori d’Italia e non solo… ma quanto costa gustare i piatti del famoso chef?
C’è un mistero che avvolge alcune esperienze culinarie, un’attrazione che non si spiega con le parole ma con i sensi. E quando si parla di Villa Crespi, il ristorante firmato Antonino Cannavacciuolo, non si parla solo di una cena: si parla di emozione, di racconto, di un viaggio gastronomico che inizia dal piatto e arriva dritto al cuore.
Il celebre chef, volto amatissimo anche sul piccolo schermo, ha reso questo luogo una vera e propria meta del gusto, ma in tanti si domandano: quanto costa davvero vivere questa esperienza?
Villa Crespi è un luogo che sembra uscito da un sogno. Le sue architetture in stile moresco, l’atmosfera ovattata e il panorama sul Lago d’Orta incorniciano un ristorante dove nulla è lasciato al caso. Cannavacciuolo, con la sua cucina raffinata e generosa, ha saputo conquistare non solo le stelle Michelin ma anche il pubblico, portando la sua filosofia tra i tavoli e tra le pagine dei menù. Ogni piatto racconta una storia: dalla semplicità di ingredienti scelti con cura alla complessità delle tecniche utilizzate, tutto parla di passione, ricerca e rispetto per la materia prima.
Ma è proprio questa attenzione maniacale ai dettagli che giustifica i costi: un menù degustazione parte da circa 280 euro a persona, ma può superare i 300 euro se si sceglie il percorso completo. Il vino? Un’aggiunta che può far salire il conto facilmente oltre i 600 euro a coppia. E se si decide di ordinare à la carte, selezionando personalmente ogni piatto, si può arrivare a più di 1.000 euro in due, soprattutto se si vuole accompagnare il tutto con una bottiglia d’eccellenza.
Detto così, sembra una follia. Ma chi ha varcato le porte di Villa Crespi racconta una sensazione diversa: quella di aver vissuto qualcosa di unico. Perché non si paga solo il cibo, ma l’intera esperienza. C’è l’accoglienza impeccabile, il servizio curato, l’atmosfera ovattata, e poi c’è lui, Cannavacciuolo, che con la sua presenza discreta ma avvolgente trasmette la forza di una cucina che non vuole stupire per forza, ma emozionare profondamente.
Certo, è un lusso. Ma è anche un sogno che, almeno una volta nella vita, vale la pena concedersi. Non solo per assaggiare piatti straordinari, ma per vivere la sensazione di essere al centro di qualcosa di grande, dove ogni sapore, ogni profumo, ogni dettaglio è pensato per lasciare il segno. E quando la cena finisce e il conto arriva, resta quella strana consapevolezza che, sì, hai speso tanto, ma in cambio ti porti via un ricordo che non ha prezzo.
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